Sintesi del Consiglio Federale del 5 novembre 2025

Comunicazioni

Il 5 novembre 2025, in Roma presso la sede del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), si è tenuto il consiglio federale della FISIP.

Constatata la validità della riunione, il Presidente Federale ha aperto i lavori, salutando e ringraziando i presenti, ed un particolare ringraziamento ha rivolto al Presidente del CIP, dott. Marco Giunio De Sanctis, ed al Segretario Generale del CIP, dott. Marco Rasetti, che hanno salutato i partecipanti tutti i presenti.

Il Segretario Generale della Federazione ha posto in approvazione l’ordine del giorno, ricevendo l’unanimità dei voti esprimibili, e tra le varie deliberazioni assunte, quella di maggiore rilievo è il rinnovo degli organi di giustizia endofederali e della procura federale. Sul punto il Presidente Federale ha fatto presente che la necessità dell’adempimento è stata sollecitata dal nuovo Segretario Generale, il quale, rivedendo i pochi atti presenti in Federazione, atteso il rifiuto ad eseguire passaggio di consegne da parte del Segretario Generale uscente, gli organi non sono mai stati rinnovati nonostante siano in carica per un singolo quadriennio. Il rinnovo, quindi, appare fondamentale per ovviare ad una inottemperanza statutaria, che si è protratta oltre ogni ragionevole immaginazione, e nel totale silenzio di chi, da statuto, ha l’onere, e l’obbligo, di verificare l’ottemperanza anche alle norme statutarie.

È stato quindi approvato il bando pubblico contenente l’invito a manifestare interesse per le posizioni negli organi di giustizia e nell’ufficio di procura federale, nonché la sua pubblicazione sul sito istituzionale per giorni 10 decorrenti dal 6 novembre 2025.

Oltre alla ratifica di deliberazioni d’urgenza e concessione d’affiliazione a società richiedente, il Consiglio, tra le questioni di natura tecnica ed amministrativa, ha voluto porre attenzione su una serie di accadimenti, fatti e condotte riconducibili al collegio dei revisori dei conti della Federazione che, evidentemente superando i limiti dei loro poteri, per come posti dallo statuto federale, hanno preso posizione rispetto a problematiche introdotte da una parte di dipendenti, con particolare attenzione ed interesse verso la posizione del Segretario Generale uscente, rispetto al quale hanno dedotto circostanze estranee all’ordinamento federale e, in generale, sportivo, in palese difetto di poteri, atteso i contorni chiaramente delimitati da precisa norma statutaria.

Sempre nel medesimo ambito, il consiglio federale ha rilevato una persistente e pericolosa insistenza del collegio, in modo particolare del suo presidente, il quale non perde occasione, anche attraverso irrituali mail indirizzate a chiunque, di ribadire la necessità di porre rimedio alla situazione dedotta dalle dipendenti, come se fosse esistente già una sentenza definitiva.

Su altre comunicazioni del collegio, sempre a mezzo mail quando ogni collegio parla solo e soltanto attraverso i verbali di verifica, sovente precedenti allo svolgimento delle riunioni di consiglio federale, al consiglio appaiono un modo per incidere sulla volontà della federazione, indirizzandone decisioni o, più grave, minarne l’autonomia in ragione del principio sulla separazione dei poteri, cardine dell’ordinamento sportivo in cui la federazione opera.

Sono state analizzate anche altre questioni, che dovranno essere meglio rivalutate al fine di stabilire omissioni, responsabilità e danni per la federazione e, in ogni caso, rispetto al posizionamento in favore delle dipendenti, che si evince anche da atti gravi posti in essere dal collegio, il consiglio ha affidato al Presidente Federale il compito di diffidare il collegio dei revisori dei conti affinché, alla luce dei fatti documentati, deducano sulla sussistenza, in capo al collegio, degli imprescindibili requisiti di autonomia, terzietà ed imparzialità, che il consiglio, risultando per tabulas, ritiene ormai inesistenti, con conseguente potenziale e grave pregiudizio per la Federazione.

Il consiglio si è riservato ogni diritto ed ogni iniziativa all’esito del riscontro che il collegio dei revisori fornirà.